Emergenza ventrale: Questa (forse) non la sapevo... 

Emergenza ventrale: Questa (forse) non la sapevo…

Alcuni anni fa, ho rilevato una carenza nella formazione dei piloti di parapendio nel periodo prost-brevetto. Mancava un percorso strutturato che potesse guidare i piloti nella scelta del materiale e nelle loro prime esperienze di volo termico e di voli cross-country. Spesso, le uniche opzioni a disposizione sono: 1) fare affidamento sulla scuola presso la quale hanno svolto il corso di volo o 2) sperare di trovare un mentore all'interno del club locale che li desse i consigli “giusti”. Pur esistendo corsi specifici per il volo in termica e il cross-country, mancava qualcosa che potesse fornire ai piloti neo-brevettati quelle informazioni che non possono essere insegnate in un corso base, ma che col tempo vengono rubate/copiate dai piloti più scafati. Spesso queste informazioni vengono fornite quando capitava l’occasione, quindi un pilota della domenica ci metteva anni a raccoglierle tutte. 

Da qui è nata l’idea di proporre un corso denominato “Percorso Post-Brevetto” che è una “raccolta di informazioni ovvie” per i piloti, ma non per i neo-brevettati. E proprio da uno di questi capitoli del corso che traggo spunto per parlare di questa problematica. 

Emergenza Ventrale


Osservando frequentemente i piloti durante i decolli, recentemente ho notato un errore concettuale nell'installazione del paracadute di emergenza ventrale che pare sia sempre più diffuso (o forse ne vedo soltanto io sempre di più). Si tratta di un errore apparentemente insignificante, ma che potrebbe avere un impatto significativo nel caso in cui sia necessario lanciare il paracadute di soccorso.

Visto che l’hike and fly, evidentemente, sta diventando una disciplina sempre più diffusa, sempre più piloti possiedono più di una selletta da volo, per evitare di dover acquistare un paracadute d’emergenza per ogni selletta, la soluzione a questo problema sembra ovvia ed è rappresentata dall'utilizzo di un paracadute di emergenza ventrale staccabile, che così può facilmente essere utilizzata anche su più di un imbrago.

La configurazione più comune per l'installazione del paracadute di emergenza prevede l'aggancio della fune di vincolo direttamente ai moschettoni. Se da un lato questa modalità di aggancio risulta molto pratica, come ben sappiamo, il problema principale si verifica dopo il lancio del paracadute e nello specifico in quella fase in cui il pilota va a contatto con il terreno.

Negli imbraghi in cui l'emergenza è collegata agli spallacci, le sellette sono comunemente progettate in maniera che dopo il lancio del paracadute, il “sistema” posiziona il pilota in modo più o meno verticale, in modo che il contatto a terra avvenga prima con i piedi, che dovrebbero assorbire gran parte dell'energia d’impatto al suolo.

Ora è file immaginare che l'aggancio di un paracadute di emergenza, ai moschettoni principali dove è agganciata anche il parapendio, dopo il lancio del paracadute, il pilota riesca a mantenere una posizione comoda, ovvero "seduta" nella selletta. Tuttavia, prima dell’impatto al suolo, è importante che il pilota si impegni attivamente a uscire dalla selletta per mettersi in posizione verticale prima dell'impatto a terra. Questo comporta, che ad una situazione già stressante di suo, bisogna aggiungere l’esecuzione di una operazione da eseguire dopo il lancio del paracadute di soccorso. Parlandoci chiaramente, penso che non si possa nascondere che chi non è abituato a lanciare paracaduti ogni tanto (=> vedi gli acrobati), spesso la situazione che ha generata la decisione del lancio, il lancio, la gestione della vela principale dopo il lancio del paracadute di soccorso, o per semplificare la situazione in sé, potrebbe richiedere più risorse al pilota, rispetto a quante ne ha a disposizione in quel momento. Quindi è da valutare bene se l’emergenza ventrale, forse, potrebbe essere riservata a piloti particolarmente allenati, attenti e reattivi. 

Per come la vedo io, consiglio questo tipo di aggancio dell’emergenza (ai moschettoni principali), solo a piloti che si sentono sicuri nella gestione di una procedura aggiuntiva dopo il lancio del paracadute. E diamo per scontato che riescano a mantenere una lucidità mentale e reattività anche in una situazione di emergenza. 

Pertanto è importante effettuare una scelta consapevole in base alle capacità e non optate per il sistema di aggancio del paracadute di emergenza ai moschettoni principali solo per la sua comodità apparente...

Ma fin qui nulla di nuovo (spero!). Tornando alla ragione principale che mi ha spinto a scrivere questo articolo, essa riguarda piloti di diversi livelli di esperienza (sì, tra loro anche piloti molto esperti). Questo problema non riguarda l'aggancio corretto della fune di vincolo ai moschettoni, quanto il fatto di non fissare adeguatamente frontcontainer (contenitore ventrale dell’emergenza) verso il basso

Installazione dell'emergenza non corretta

Installazione dell'emergenza corretta

Installazione dell'emergenza corretta

Questo errore comporta principalmente due problemi:

Problematica a) Quando si afferra la maniglia dell'emergenza e si cerca di attivare lo sgancio dell’emergenza, il frontcontainer si muove insieme alla maniglia, potendo far sprecare al braccio del pilota (dipende dal caso), fino all'80% del movimento utile per il lancio del paracadute dell’emergenza. Ovviamente sprecando tutto questo movimento per attivare il sistema di sgancio dell'emergenza, resta ben poco movimento, quindi energia, per il lancio effettivo del paracadute (vedi figura X).

Problematica b) Quando si prende un “cappottone”, si uno di quelli che ribalta il pilota nella selletta, il frontcontainer dell’emergenza può spostarsi. Questo rende più difficile per il pilota trovare rapidamente la maniglia dell'emergenza, poiché questa non si trova nella posizione prevista. Nel caso in cui il frontcontainer si ribalti verso l'alto, la maniglia dell'emergenza potrebbe addirittura posizionarsi fra il corpo del pilota e il frontcontainer stesso (vedi figura X).

In entrambi i casi, c'è il rischio che in una situazione di emergenza si perda tempo prezioso nella ricerca della maniglia per l’estrazione dell’emergenza.

Molti produttori realizzano il frontcontainer che rispecchiano lo stato dell’arte e che hanno tutte le accortezze del caso. Purtroppo, altri produttori realizzano frontcontainer ventrali così minimaliste che non includono un sistema di fissaggio verso il basso, permettendo al frontcontainer di spostarsi e posizionarsi in una di quelle posizioni sconvenienti descritte sopra. 

Qualora il vostro frontcontainer sia sprovvisto di un sistema di fissaggio verso il basso, una possibile soluzione potrebbe essere quella di cucire o far cucire un adeguato sistema di ancoraggio per garantire la corretta posizionata.

Un altro problema riguarda l'ancoraggio verso il basso sui cosciali di tipo "get-up", per capirci simili al simbolo matematico "π" (pi greco). In questo caso, la pod non si muove in maniera così critica come nel caso in cui la pod non sia vincolata, ma sicuramente c'è spazio per migliorare.

In sintesi, prima del prossimo volo, verificate sul trespolo, il fissaggio della vostra emergenza alla selletta. Questo controllo serve per verificare che il frontcontainer si trovi e resti nella posizione corretta sia durante il volo, sia che si tiri la maniglia dell’emergenza verso il basso, verso destra, verso sinistra ed anche verso l’alto.

Buoni voli!


Cosa si intende nello specifico è visibiele al seguente link su instagram...

https://www.instagram.com/reel/Cz_cMo8NjI4/?igshid=MTc4MmM1YmI2Ng%3D%3D